venerdì 15 febbraio 2019

RYAN BINGHAM "American Love Song" (2019)

RECENSIONE


Dopo quattro anni di assenza torna Ryan Bingham con questo “American Love Song”.

Passo subito al contenuto: ‘Jingle and Go’ (col suo piano honky tonk), ‘Nothin Holds Me Down’ (dall’impianto southern-rock) e ‘Pontiac’ (potente rock’n’roll) scorrono velocemente e piacevolmente; ‘Lover Girl’ è un country piuttosto scontato, al contrario ‘Beautiful and Kind’ e ‘Wolves’ sono brani folk scarni e diretti, ‘Got Damn Blues’ e ‘Hot House’ un viaggio nel Chicago blues.
Seguono l’alternative country ‘What Would I’ve Become’ e ‘Blue’ bel rock dalle sfumature gospel.
‘America’ è una breve canzone acustica che racconta l’attuale scenario socio-politica degli USA.

La produzione di Charlie Sexton (chitarrista di Bob Dylan) non porta molte novità di contenuto rispetto ai lavori precedenti, piuttosto è evidente un tentativo di sintetizzare ed omogeneizzare quelle che sono state le influenze musicali di Bingham per creare un disco più “commerciale” nel senso più positivo del termine.


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