sabato 26 gennaio 2019

STEVE HACKETT "At The Edge Of Light" (2019)

RECENSIONE


"At The Edge Of Light" è il 25esimo album da solista dell'ex chitarrista dei Genesis e arriva due anni dopo ''The Night Siren''.

A conferma che Hackett sia ancora un esploratore avventuroso e creativo, l'album presenta una vasta gamma di stili che spaziano dal rock progressivo all'epicità, dalla world music ai suoni d'atmosfera. Diversi gli strumenti utilizzati: il sitar, il didgeridoo, il violino, il duduk e il flauto intessuti insieme al tradizionale equipaggiamento rock.
La world music contraddistingue "Fallen Walls And Pedestals" con le sue atmosfere mediorientali, i secchi tamburi e la tipica chitarra a la Hackett. "Beasts in Our Time" alterna parti acustiche cantate ad un riff orchestrale memorabile ed assoli di classe.
Il sound mediorientale si ripropone nel prog-rock di "Under The Eye Of The Sun" dove si apprezza anche un eccellente lavoro di basso; profumi di Stati Uniti del sud in "Underground Railway" con Hackett che suona la chitarra resofonica.
Il picco dell'album è rappresentato dagli undici minuti di "Those Golden Wings" dove un canto delicato si alterna a parti epiche fino ad arrivare ad un emozionante assolo di chitarra di tre minuti.
Ritmi nord-africani ed indiani caratterizzano "Shadow And Flame" mentre "Hungry Years" è un momento di respiro prima del maestoso trittico finale: "Descent", "Conflict" e "Peace".

E' incredibile che dopo 50 anni di carriera si possa ancora riuscire a pubblicare album di tale livello.
GOOD MUSIC.


"At The Edge Of Light" è disponibile in edizione 2LP + CD e in edizione limitata CD + DVD Mediabook.

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